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Sei mai stata definita una visionaria?

Se sì, come ti ha fatta sentire, una pazza o un genio?

Ti racconto la mia esperienza sui Visionari, alla fine capirai perché essere definita una visionaria è il più grande dei complimenti che ti possano fare.

Il 4 e 5 febbraio sono stata ospite di HOYA, partner di Ottica Foscarini per la scelta di lenti, leader mondiale d’eccellenza nel campo dell’ottica di precisione e oftalmica.

L’evento ha riunito a Milano, presso lo Sheraton Hotel, 250 ottici selezionati, provenienti da tutte le regioni d’Italia.

Due giorni intensi, ricchi di interventi e workshop, un evento unico nel suo genere a partire dal nome: I VISIONARI

Ormai mi conosci, non parto mai con preconcetti quando sono invitata a degli eventi importanti, questa volta però mi sono concessa il lusso di pensare che “Visionari” poteva derivare da visione, ma mi sono fermata lì.

L’evento apre con una prima slide che mi accende come una lampadina: sullo schermo compaiono le immagini di John Lennon, Steve Jobs, Caravaggio, Artemisia Gentileschi, Albert Einstein, Federico Fellini e Agata Christie.

Personaggi che hanno fatto la storia: innovatori, artisti e comunicatori. Tutti grandi geni. Ma che cosa hanno in comune con il mondo dell’ottica?

I VISIONARI DELLA STORIA

Nulla ovviamente, sono semplicemente dei VISIONARI.

Se facessimo un sondaggio sulla parola “Visionario” e chiedessimo se ha un’accezione positiva o negativa, ne sentiremo delle belle. 

Essere visionari significa avere delle visioni, ingannarsi, vedere cose che non esistono e vivere lontani dalla realtà?

Oppure

Essere visionari significa preveder il futuro, anticiparlo, avere delle intuizioni e realizzare le cose prima degli altri?

Sono certa che tu sai come la penso in proposito.

Nell’antica Grecia gli artisti e i poeti erano definiti visionari perché credevano a cose irreali e irrealizzabili, oggi il “Visionary”, è colui che ha una sicura visione del futuro, sa come accoglierlo e realizzarlo.

E’ visionario insomma il creativo, grazie alla sua immaginazione straordinaria.

Prendiamo Steve Jobs, per lui i visionari sono gli imprenditori e i manager, specialmente quelli di aziende tecnologiche, capaci di anticipare il futuro e realizzarlo prima delle concorrenza.

Oggi, essere un “Visionario” è un requisito che ti alza di livello, in alcuni settori.

Fellini diceva che l’unico vero realista è il visionario.

Che meraviglia!

ORFEO DAL ZOTTO E ARIANNA FOSCARINI

In questi due giorni Nicola Di Lernia, Luca Mazzucchelli e Giuseppe Stigliano, di carne al fuoco ne hanno messa molta.

Ci hanno lanciato idee, provocato e dato delle chiavi di lettura trasversali sia sul marketing che sulle esperienze personali, incluse le emozioni.

E la cosa più eccitante è che ci hanno fatto sentire dei Visionari.

Il mio modo di essere VISIONARIA è avere la mente libera, pronta ad accogliere tutto ciò che mi si presenta.

Io voglio esserlo, un visionario, come lo erano mio nonno e mio padre prima di me.

Che per me vuol dire:

Sai però chi accende il motore del visionario?

A muovere la macchina è solo lui: il CORAGGIO.  

Saltare nel vuoto è da incoscienti, ma non trovi sia necessario, se la strada dietro a te è franata?

Buttati, fai il salto.

E quando devi prendere quella decisione che sai, e lo sai, ti cambierà la vita, ma è dura lasciare il vecchio per il nuovo?

Buttati, fai il salto.

Ci vuole coraggio per cambiare, anche nelle piccole cose, mica devi pensare ai massimi sistemi, quelli lasciamoli per ultimi.

Magari non hai il coraggio di cambiare il tuo modo di vestire, di abbandonare i colori cupi per lasciarti avvolgere da quelli sgargianti e dai tessuti leggiadri, indossando magari un paio di occhiali stravaganti.

Se senti che devi farlo, abbi coraggio.

Togli i tacchi e quegli occhiali sulla punta del naso che per te sono sempre stati una gran rottura.

Imparare a dipingere o scrivere poesie.

Cantare o recitare.

Rimanere in silenzio per ore o dire quelle parole che non pensavi di saper pronunciare.

Sii visionaria per te stessa e il salto sarà l’inizio di una nuova vita.

Ti toglierà il fiato, ma poi respirerai a pieni polmoni.

E sarà bellissimo.

Arianna Foscarini

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