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Il titolo è solo un gioco di sensazioni, accavallamenti di sperimentazioni culinarie, di sapori che esplodono alla sola vista di un colore.

Quando ho saputo che un noto chef stellato voleva fare Foskap, la prima consulenza di immagine per occhiali, ho provato le stesse sensazioni di quando ho messo in bocca il suo “Giappone”. Un’emozione si è materializzata in bocca e ho respirato, ingerito e sentito lui, la sua grandezza, il suo genio.

Volevo restituirgli il favore, fargli vivere un’esperienza unica come quella che lui e la sua arte mi hanno fatto provare nel suo ristorante Aqua Crua.

Giuliano Baldessari è un uomo che stimo perché dietro quel visino angelico si muove una creatura saggia, dietro il suo sorriso c’è l’acume di un pensatore che foggia con eleganza l’ardire dell’intelletto.

Quanto mai possa essere strano, andando contro la mia natura perfezionista, ho pensato che le cose avrebbero dovuto seguire il loro corso.

In fondo le più belle esperienze sono quelle non programmate.

Scopri cosa è successo, scoprilo direttamente dalle sue parole.

L’intervista a Giuliano Baldessari lo chef stellato, creatore di Aqua Crua al mio e vostro cospetto.

La vera identità, quella che non richiede etichette, si esprime nell’azione. Condividi con me il primo istante, cosa hai pensato?

Ho temuto che quel senso di inadeguatezza che ho provato prima di partire, resistesse. Invece mi è bastato incontrarti e mi sono arricchito di fiducia, ho sciabolato i rovi del timore di essere “troppo uomo” per queste cose e mi sono abbandonato alla tua creatività. Metto le ali quando mi sento sicuro di gestire le emozioni ed è in quel momento che riesco a prendermi il giusto tempo per osservare, verificare e comprendere l’esperienza che sto per vivere.

Sapere come sfruttare le ali è fondamentale per una personalità come la tua che ascolta molto il proprio istinto.

E’ vero, se le spiego inizio ad avere una visione ottimista dell’esperienza, focalizzo la mia attenzione sulle possibilità gradevoli che potrò sentire. Riesco persino a prolungare il piacere del momento, trovando il lato anche umoristico della cosa.

Per esempio quando avevo il lembo giallo sul viso mi è apparso un tuorlo d’uovo contaminato dall’intenso viola estratto dall’essicazione di una cozza.

L’insorgenza del contrasto è tipica della mia cucina, maestra è la stessa natura che prevarica colori e logica, se ci pensi.

In ogni colore della palette ho trovato una combinazione, una visione che va al di là delle apparenze, come sono le mie creazioni culinarie e la personalità.

Il tuo DNA stilistico è Hipster, tipico di chi vive le scelte di look non seguendo la moda o le tendenze passeggere, ma come filosofia di vita. In effetti la parte estetica predomina in te, sia come ricerca del bello della natura che come disegno industriale. Dovresti ritrovarti nelle tonalità del sottotono caldo e luminoso. Come i colori che spaziano tra il blu cobalto e il turchese, il verde-acqua e l’azzurro, ma anche il mela, il viola e le tonalità del pervinca. L’arancione e il rosso, il giallo luminoso e il cammello.

Sono tutti colori che sento dentro i miei piatti, il Dna probabilmente lo trasferisco nelle scelte che faccio, quando raccolgo la rugiada del mattino e la offro a pranzo. I verdi mi rimandano alle piante insolite che sfrutto per caricare un piatto, per dargli carattere e per stupire chi lo sceglie.

La mia grande soddisfazione è osservare una persona che riflette per indovinare l’aroma che gli è esploso in bocca e non lo riconosce.

La mia cucina è calda, avvolgente, a tratti attraente come un’amante. L’eros per me è una provocazione alla memoria gustativa e i colori sono la miccia che innescano il contatto.

Il patto è questo: la materia si offre per dar struttura alla mia creatività, una fusione tra femminile e maschile che racconto anche attraverso i colori e l’energia con tutta la loro potenza.

Nella parte nascosta del tuo DNA stilistico è uscita una vena romantica. Riconosco il tuo sguardo buono e la forca piantata nel giardino di Aqua Crua che richiama la tradizione, i valori di un tempo, cosa ne pensi?

Che il potenziale genetico è come un dragone. In me trovi spirito, energia e materia cellulare. Custodisco dentro il codice della mia vita e l’ospite d’onore è la fusione del desiderio di ricerca la cui scintilla non può che essere la natura che mi circonda. Sì, sono un potenziale romantico in costante rianimazione.

Riesci a descrivere il tuo occhiale pensando a uno dei tuoi piatti?

Ci provo.

Abbiamo scelto per me un occhiale tondeggiante ma con spigoli e dettagli importanti. Sono in acetato, materiale che deriva dal fiocco di cotone, di colore avana, cioè marrone scuro.

L’abbinamento è sicuramente con “L’uovo di 100 anni”. Ci sto lavorando da tanto e sono alle battute finali per la sua presentazione. L’uovo translucido punta al marrone come le lenti. L’apparente trasparenza e la mutazione chimica dell’uovo sono come il processo di trasformazione dal fiocco di cotone in acetato, entrambi subiscono una metamorfosi e necessitano di un lavoro precedente di pensiero e passione. Credo che migliore abbinamento non avrei potuto trovarlo.

Sono felice di averti conosciuto e ti ringrazio tanto per la bellissima esperienza che mi hai fatto vivere.

Io ringrazio te, la tua sensibilità e il piacere di essere stato me stesso sperimentando e giocando con le vibrazioni dei colori.

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Arianna Foscarini

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