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E’ di questi giorni la notizia che Iris Apfel ha firmato un contratto con l’ Agenzia IMG Models, diventando la modella più anziana del mondo.

Così torna alla ribalta della cronaca mondana e non solo.

Molti la conoscono, forse pochi sanno veramente chi è.

“Capeau” al suo “curriculum vitae”, ma soprattutto grande ammirazione al suo modo di essere.

Chi è IRIS?

E’ un imprenditrice ed interior design. Ha progettato gli interni della Casa Bianca per ben nove presidenti! La sua biografia è un lungo elenco di successi imprenditoriali.

E’ diventata famosa al grande pubblico per la suoi look al fulmicotone e la sua sorprendente vitalità.

E per i suoi occhiali over-size che lei sfoggia con grande disinvoltura e charme.

Ma perché Iris Apfel ci piace così tanto?

Perché è una ragazzafai da te”, che si è fatta strada in un momento storico in cui le donne imprenditrici erano ancora un utopia. Alla sua età tutti cercano un badante, lei cerca un manager, per gestire la carriera da modella.

Il suo talento smisurato, la sua vitalità e la forte personalità la rendono unica nel panorama mondiale e per questo inimitabile.

 

Ci piace così tanto perché sfida i canoni della moda conformista, in un momento in cui il minimalismo impera.

” More is more & less is a bore” ( più è più e meno è una noia) è il suo mantra che recita con disinvoltura ogni volta che apre l’armadio per scegliere cosa indossare

” A New York in inverno tutte le ragazze portano stivali neri, collant neri, cappello nero e giubbotto nero”, dice in un intervista di ELLE.

“Saper vestire è una espressione di sè, non ha nulla a che fare con il copiare qualcun altro”

Condivido il suo pensiero e credo che queste parole racchiudano un grande insegnamento: tutti dovremmo cercare la nostra identità, avere il coraggio di essere noi stessi, pur con le nostre imperfezioni, perché sono proprio queste caratteristiche che ci rendono originali e quindi  unici.

 

Iris ci piace perché esibisce ed ostenta la sua originalità, fiera delle sue imperfezioni.

Con orgoglio mostra i segni del tempo sul viso e vive inseguendo i suoi sogni e lavorando su progetti ambiziosi.

Quando ha dovuto portare gli occhiali, li ha scelti tondi, enormi e non conformi al suo viso minuto e scarno. Realizzati solo per lei, in 42 colori diversi, sono diventati la sua inconfondibile firma.

“ Se occhiali devono essere, che occhiali siano!”

Grande, Iris!

Sfoggia con disinvoltura i suoi occhiali, che sono diventati un suo tratto distintivo. Per lei la moda  non deve essere un insieme di regole, la moda deve divertire.

Ha deciso quindi che il suo  occhiale deve essere un accessorio e non il testimone di un deficit.

L’occhiale, inteso come accessorio e non più come un’imposizione, dà carattere al look e diventa il suo punto di forza.

 

Iris ci piace perché conosce perfettamente le regole che vuole trasgredire, per rendere il suo look personale, irriverente e mai volgare.

Conosce e rispetta il “dress code”:

“A 75 anni non si mette la minigonna, si evitano i vestiti sbracciati, i capelli lunghi, il trucco eccessivo… e non si va al ristorante in infradito, non è adeguato.”

Sa che l’occhiale che indossa è over-size, che è un accessorio estremo perché le grandi lenti sono sproporzionate  rispetto ai minuscoli e vividi occhi.

Ma sa anche che dal suo grande occhiale non può più separarsene, perché le permette di vederci bene e perché sa che con esso è facilmente identificabile e riconoscibile.

 

Ci piace perché progetta il suo futuro a 97 anni.

Curerà lo styling a due nuove Barbie, lancerà una nuova linea di gioielli in porcellana e un rossetto Very Red Apfel, nuova esperienza dopo la collaborazione con Mac nel 2012 e non pensa minimamente alla sua vita da vecchina.

 

Ci piace perché lascerà la sua collezione di abiti ed accessori al Peabody Essex Museum di Sales Massachusetss, dove la sua collezione si incastra perfettamente nel percorso storico del museo, lasciando un segno del suo passaggio nella moda e nell’arte. La testimonianza del suo lavoro e del suo passaggio in questa vita, sarà sicuramente d’insegnamento e monito alle generazioni future.

Si, è vero.

E’ una persona fortunata, perché la salute l’assiste e ha potuto (e voluto) sviluppare i talenti che la natura le ha donato.

 

Ma mi piace soprattutto perché è una donna forte: ha superato i momenti cupi della vita con ironia e sfacciataggine, giocando con la moda, con i colori sgargianti e con accessori impossibili.

 

E mi piace rivedermi nei suoi piccoli occhi lucenti, che guardano al futuro con quell’entusiasmo che solo i sognatori e i rivoluzionari portano nel cuore.

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